Gruppo Immagine LAB

Complicare è facile, semplificare è difficile.
Per complicare basta aggiungere, tutto quello che si vuole:
colori, forme, azioni, decorazioni, personaggi, ambienti pieni di cose.
Tutti sono capaci di complicare. Pochi sono capaci di semplificare"

Bruno Munari

Nell'ambito del progetto Munari in Movimento www.munarinmovimento.com che attualmente vede in mostra al Centro Trevi le opere del maestro,  gli operatori della didattica per l'età evolutiva del Gruppo Immagine di Trieste, inaugurato e diretto da Bruno Munari dal 1987,

Workshop per adulti
Dove: Centro culturale Trevi.
Quando: Martedì 18 febbraio, 15:00 - 17:30.

Il corso di aggiornamento è gratuito. Necessaria la prenotazione. Attestato di partecipazione.


Workshop per ragazzi
Dove: Centro culturale Trevi.
Quando: Mercoledì 19 febbraio, 9:00 - 10:30 e 11:00 -12:30.

Orario & Sede
18 feb, 15:00 – 17:30
19 feb, 9:00 - 12:30

Centro Culturale Claudio Trevi, Via dei Cappuccini, 28, 39100 Bolzano BZ, Italia

Per informazioni e iscrizioni:
E-mail: info@metaart.it
Modulo di contatto: www.munarinmovimento.com


CONTENUTI DEI LABORATORI

CONCAVO CONVESSO
Elementi di metodologia, manipolazione di carta, retina, ombre proiettate, trasposizione grafica, analogie e sviluppo, giochi d’insieme e riflessioni)

Colori e trasparenze con le veline

Composizioni e sovrapposizioni, trasparenze e proiezioni, giochi d’insieme.

DALLA SUPERFICE AL VOLUME

Manipolazione di carta, tubolari e acetati, giochi d’insieme
Frottagepe a pastello o a matita, forme artificiali o naturali, rapporto segno-colore, composizione in piano o su libretto. Uso degli scarti. Superfici in rilievo e creazione delle texture.


PRINCIPI METODOLOGICI
(Alberto Munari. Dagli atti del convegno LABORATORI E CREATIVITA' a cura di Gruppo Immagine pubblicati nel Quaderno n.2 di Gruppo Immagine Ed. Lint 1993)
Non vi è argomento che non possa essere efficacemente affrontato attraverso le esperienze di educazione all’immagine.
Se vogliamo promuovere veramente il pensiero divergente, far emergere davvero i processi di costruzione della conoscenza e non soltanto una lista di risposte “giuste” e standardizzate, se vogliamo effettivamente far progredire il soggetto conoscente nell’elaborazione della conoscenza, allora dobbiamo proporgli delle attività concrete che sollevino delle problematiche che si situano sufficientemente lontano dalle competenze di che egli già possiede.
Il tipo di strategia formativo-educativa che sta a fondamento dei laboratori per lo sviluppo del pensiero divergente di ispirazione munariana, richiede da parte di chi li anima e li dirige una serie di competenze specifiche che vanno ben al di là dell’esperienza, della sensibilità e del “mestiere” dell’artista. In particolare è indispensabile che questi operatori riescano ad integrare alle loro competenze professionali anche altri ordini di competenze, che riguardano specificatamente la psicologia genetica e l’epistemologia.
Se si vuole realmente promuovere l’elaborazione di nuovi o comunque più inventivi processi di pensiero e non soltanto fornire alcune ricette di creatività destinate ad essere ripetute pedissequamente, allora ci si dovrà interessare a quelle discipline che studiano appunto i processi.
Gli operatori didattici di Gruppo Immagine si attrezzano costantemente attraverso gli interventi sul campo e la preparazione delle esperienze, in momenti formativi dedicati e nel confronto con didattiche diverse.
Lo spirito di fondo che anima i laboratori è quello dunque di promuovere l’esperienza diretta della creazione artistica per mezzo di azioni che permettano la manipolazione diretta degli strumenti e delle tecniche delle diverse forme dell’espressione artistica.
Di seguito alcuni principi metodologici che caratterizzano l’azione pedagogica nell’ambito dei laboratori per lo sviluppi del pensiero divergente in età evolutiva.

RITROVARE L'AZIONE
Significa liberarsi dalle sotrizioni, dalle reticenze, dalle diffidenze e dai timori che il pensiero verbalizzato porta con sé. Vuole dire ritrovarsi in quel dialogo emozionante, imprevedibile e creativo in cui eravamo quando ci stavamo costruendo come esseri conoscenti e al tempo stesso costruivamo l’oggetto da conoscere e gli strumenti stessi della nostra conoscenza.

ESPLORARE LE VARIAZIONI
Occorre promuovere quelle attività che accettano più soluzioni, tutte ugualmente plausibili, offrendo così più occasioni di confronto tra diversi percorsi alternativi. In tali situazioni l’attenzione non si concentra più esclusivamente sulla ricerca della risposta migliore, ma viene anche portata ad interessarsi ai vari percorsi, ai vari processi di elaborazione cognitiva e di argomentazione che supportano e legittimano le diverse soluzioni proposte.
Esplorare le variazioni significa cambiare sistematicamente i caratteri che definiscono normalmente un oggetto, una figura, una qualsiasi realtà. Significa chiedersi in quanti modi diversi si potrebbe realizzare un dato oggetto. Significa sospendere momentaneamente i giudizi di valore, non voler cercare a tutti i costi la soluzione “migliore” bensì lasciarsi andare al piacere di esplorare il più gran numero possibile di variazioni.

MISURARE I LIMITI
Vuol dire far variare sistematicamente alcuni caratteri di un oggetto per vedere sino a che punto questo oggetto conserva la sua identità.
Una sedia senza gambe è ancora una sedia? E una sedia senza schienale? Un Wc è un a sedia? Una gatto verde è ancora un gatto? E un gatto con le squame come i pesci? Un pesce con le corna?
“A come Uccello” è ancora uccello? Una scrittura priva di significato è ancora una scrittura?

MOLTIPLICARE I PUNTI DI VISTA
Più un’attività si presta a diversi livelli di interpretazione, nel contesto dato e pe il pubblico scelto, e meglio quest’attività contribuisce alla presa di coscienza dei processi cognitivi coinvolti.
A volte basta semplicemente offrire l’osservare di osservare attraverso un pertugio, un buco di forma particolare, un filtro colorato, oppure da un’angolazione insolita, per innescare la voglia di esplorare il mondo da tanti punti di vista diversi.

CAMBIARE LE DIMENSIONI
Quanti e quali sono i cambiamenti che avvengono quando di modificano le dimensioni di un oggetto, di una figura? Perchè una formica grande come un aereo fa paura? Perchè un elefantino piccolo fa tenerezza? Disegnare un albero con una matita su un foglio di carta da lettere è una cosa. Disegnare lo stesso albero, secondo lo stesso schema, ma su fogli grandi come palestra è ancora la stessa cosa?

TRASFORMARE L'ORGANIZZAZIONE
Il più delle volte modificare l’ordine è considerato sconveniente, pericoloso o più semplicemente vietato. Eppure il cambiare l’organizzazione di un insieme di elementi può portare a delle scoperte affascinanti, può far emergere forme di realtà impreviste e quindi arricchire di molto la conoscenza del mondo. In fondo che altro non fa l’artista se non mostrare appunto cosa può nascere da nuove e diverse organizzazioni di forme, oggetti, parole, colori?

SPIAZZARE LE ABITUDINI
Il pensiero spiazzante propone una prospettiva insolita con la quale considerare cose note; richiede l’esplorazione di trame concettuali estranee alle conoscenze normalmente usate; provoca uno spiazzamento cognitivo che scuote le abitudini di pensiero acquisite e obbliga ad una ricerca più creativa, più libera, più coraggiosa ed esigente.

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